Biografia
Luciano Puzzo nasce a Siracusa nel 1946, dove vive fino all’età di 17 anni. Nel 1963 si trasferisce per un anno a Roma dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e successivamente a Milano per proseguire gli studi a Brera. Dopo tre anni torna definitivamente nella Capitale, dove tuttora vive.
Per molti anni lavora in pubblicità, firmando la creatività di numerose campagne per aziende nazionali e internazionali. Ha ricoperto il ruolo di Art-Director presso importanti Agenzie di Pubblicità italiane e multinazionali. Successivamente fonda e dirige una propria Agenzia di Comunicazione Integrata.
Dal 1975 al 1982 si dedica a tempo pieno alla pittura, partecipando con le sue opere a numerose mostre e rassegne italiane ed estere.
Dal 2008 si impegna intensamente nella scrittura, arrivando a completare sei romanzi e due racconti brevi. Dopo un’assenza durata molti anni, nel 2010 risente la forte necessità di “pensare arte” e riprende le fila di quelle emozioni bruscamente interrotte.
Inizia così una lunga e intensa ricerca fotografica tesa a indagare nell’ambito sociale, ecologico, ambientale e dell’etica comportamentale che si materializza nella realizzazione di cinque “Operelibro” dove unisce immagini fotografiche a testi poetici.
Nel 2013-2014 realizza il ciclo di opere Afonia 366 ispirato ai migranti del Mediterraneo, coniugando immagini fotografiche e alfabeto afono a interventi pittorici via via sempre più presenti.
La sua ricerca artistica lo vede impegnato ad approfondire il concetto di afonia intesa come metafora ineluttabile della società contemporanea. Inserendo forti accelerazioni di segni e immagini emozionali, attraverso cui manifesta il suo dissenso urlato, intende segnalare l’urgenza di contrastare la tendenza alla rassegnazione nei confronti delle problematiche attuali.
Dal 2015 a oggi lavora a vari cicli di opere pittoriche quali: Afonia e Segni, No Now, La Rambla, L’urlo, Ritratto, Aquiloni, Mura, Maree, Come Osate? (ovvero Delle foglie l’Apocalisse) ispirate a tematiche sociali con la presenza costante di elementi emozionali, alfabeti illeggibili e immagini fotografiche moltiplicate una sull’altra elaborate al computer e stampate con tecniche digitali a getto di inchiostro.